Lanciami con un paracadute in un bosco e dopo un paio d'ore, mi ritroverai vicino ad un fuocherello con un sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore...

L 'uomo più felice del mondo!

Mi chiamo Angelo D'Angelo

Barese di origini, adottato dal mondo, rinato nel Bosco…

Da sempre ho amato il Bosco e la Natura di quell’amore viscerale che non ti sai spiegare.

Curo molto la mia evoluzione interiore attraverso seminari, corsi, workshop, libri, film, video, esperienze nel Bosco, il contatto con le anime belle e l’osservazione di questa magia che accade ogni giorno sotto i nostri occhi che si chiama vita.

Le avventure di un giovane boy scout

Sin da quando avevo i “denti da latte”, mia madre ci portava nel Bosco a caccia di rucola e cicoria selvatica. Qualche anno più tardi con pantaloncini corti, camicia blu e foulard al collo (il cosiddetto fazzolettone) andavo in giro per i boschi del Sud Italia con un gruppo di altri scalmanati come me: ci chiamavano boyscout.

Era come vivere in un mondo magico: ogni sentiero, radura, vetta o ruscello ha lasciato un’ incisione sul mio cuore…

In quei luoghi di una bellezza da togliere il fiato, ho conosciuto la gioia di chi vive nell’essenzialità, di chi toglie invece di aggiungere. E ho scoperto che, senza le distrazioni a cui ero sottoposto nella vita quotidiana, potevo costruiramicizie profonde, dove le parole che escono dalla bocca sono lo specchio del cuore e il riflesso dall’anima.

Via la vecchia pellaccia: matrimonio, figlia e nuovi progetti

Scattati i 30 anni, qualcosa dentro di me andò in frantumi: era tempo di cambiare pelle. L’avventura scout lasciava il posto ad un nuovo affascinante viaggio: il matrimonio con la mia compagna di vita, mia moglie Nika. Di lì a poco, il nostro duo divenne un trio, con la nascita della piccola monella Giulia.

famiglia-wildwisdom-bosco

Ma quando le cose si mettono in moto, non puoi fermare il treno in corsa.

E allora, al diavolo il lavoro “sicuro” che facevo da 5 anni. Ora era momento di camminare sulle mie gambe verso mete più grandi. Per fartela breve, mi arruolai come volontario nell’esercito delle partite IVA

In realtà, ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada innumerevoli maestri di vita che mi hanno trasmesso amore ed energia per far brillare la mia luce nel mondo. Non finirò mai di essere loro grato.

Sono stato consulente di alcuni tra i più grandi professionisti in Italia, nei campi più disparati (no, non li hai mai visti in TV, ma ti posso assicurare che, con il fuoco della loro passione, hanno cambiato in meglio la vita di centinaia o migliaia di persone).

Ho fondato due aziende: una nel campo dell’informatica e una in quello della formazione;

ho organizzato eventi con esperti internazionali e corsi in tutta Italia

ho realizzato diversi investimenti profittevoli che mi hanno liberato tempo per dedicarlo alle cose che amo.

Fino a che…

Nell’equilibrio perfetto compare una crepa

Non mi mancava nulla. Amore, amicizia, felicità, tempo, denaro, insegnamenti. Eppure…

…qualcosa mi stava dicendo che era finito un altro giro di giostra: era di nuovo tempo di cambiare pelle, alzare il sedere dalla sedia e rimettermi in cammino. Ancora una volta.

Per diversi mesi ho vissuto con l’angoscia dell’ignoto:

cosa sarebbe accaduto se avessi abbandonato le mie (false) certezze? (c’era solo un modo per scoprirlo)

Perché la vita mi stava chiedendo questo sforzo proprio in questo momento in cui tutto sembrava perfetto?

Tutto era nebuloso e, invece di giocare con mia figlia e mia moglie, trascinavo la clava nella mia caverna, il mio ufficio, e mi chiudevo ore ed ore a rimuginare sulla scelta migliore da compiere (chiamale pure seghe mentali se preferisci).

Nonostante nella mia ang-caverna trovassi sollievo momentaneo da pensieri opprimenti, c’era un luogo speciale in cui accadeva una magia: il Bosco.

Ogni volta che mi ci immergevo, mi sentivo più rilassato e la mia facoltà di comprensione aumentava a dismisura. Riuscivo così a spogliare, un velo alla volta, il mistero di quel misterioso viaggio che avrei dovuto compiere.

Quando meraviglia e distruzione si danno appuntamento

Non potrò mai dimenticare questa data. Il primo maggio 2018, mentre facevo un ritiro in solitudine nel Bosco, arrivò una delle intuizioni più devastanti e meravigliose della mia vita:

portali da me.

Era la voce del Bosco.

In un solo istante, come direbbe Steve Jobs, si unirono tutti i puntini della mia vita. Tutte le scelte che avevo fatto fino a quel momento, mi avevano portato a questo preciso punto. Così, nella camera più segreta del mio cuore, accettai la missione che la Natura mi stava affidando.

Mi buttai a capofitto in esperienze di profondo contatto con la Natura.

Certo, io andavo molto spesso a farmi delle passeggiate nei boschi o anche a riflettere…

…ma quello che facevo era attraversare il Bosco e non farmi attraversare da Lui.

In altre parole, puoi andare nel Bosco come un visitatore, oppure accostarti a Lui come nel più sacro dei templi e connetterti alla sua potente energia, in grado di cambiare in meglio la tua vita.

Perdere la vista per tornare a vedere

Così, incappai in un libro di Michele Giovagnoli (mio grande maestro del Bosco) in cui sono descritte alcune esperienze per portare nel Bosco il piombo della nostra vita e, come alchimisti,  trasformarlo in luccicante oro.

Mi immersi nelle esperienze e iniziai a farne una dietro l’altra.

Ricordo ancora quando affrontai l’esperienza di vagare nel bosco per 4 ore, da solo, con il cellulare spento e… bendato. Feci il clamoroso errore di dirlo a mia moglie solo 5 minuti prima di partire alla volta del Bosco.

“Angelo ma sei impazzito? Tu mi vuoi far morire?”

Borbottai qualche parola di rassicurazione e filai via prima di poter essere contraddetto!

Ero deciso a vivere quell’esperienza e ad affrontare le mie paure (lasciando mia moglie con le sue 🙂).

Arrivato nel Bosco, mi addentrai nel fitto degli alberi, feci un lungo respiro e mi misi la benda sugli occhi.

Dopo i primi minuti di puro terrore, in cui immaginavo attacchi di animali selvatici, serial killer, infilzamento su rami appuntiti o semplici curiosi che mi deridevano…

…mi rilassai profondamente e iniziai ad esplorare con i sensi che mi erano rimasti lo spazio che mi circondava.

Si schiuse un mondo nuovo, fatto di sensazioni mai percepite prima. Un modo di vivere il Bosco più profondo e autentico.

Puoi scoprire tutto quello che mi è capitato in quelle 4 ore, leggendo questo articolo.

L´incontro con lo stregone

Dopo questa esperienza, capii che Michele Giovagnoli aveva qualcosa di magico, come gli antichi stregoni. La sua anima mi stava chiamando...”

Andai sulla sua pagina FB e guardai tra i suoi eventi, cercandone qualcuno in Puglia o almeno nel Sud.

Nulla.

Tutti i suoi eventi erano nel centro-nord Italia (a distanza di qualche mese, sarei stato io ad organizzare il suo primo evento in Puglia).

Tra costi dell’evento, trasporti e pernotto e il peso di dover lasciare la famiglia per qualche giorno e affrontare un viaggio stancante, tutto sembrava remarmi contro…

…ma aver letto il libro di Michele in quel momento particolare della mia vita, non era frutto del caso. Così, presi coraggio e decisi che valeva la pena superare ogni ostacolo per vivere un’esperienza così trasformativa.

Presi l’aereo per Milano e poi auto a noleggio, destinazione Trento. Arrivato al luogo dell’appuntamento, non stavo più nella pelle quando, alle soglie di un Bosco, strinsi la mano a Michele.

L’impatto fu devastante. Ancora prima di varcare il limite del Bosco, mi ritrovai catapultato in un esercizio (ad occhi chiusi, tanto per cambiare!) con Michele e altre 3 persone. Riemersero fatti del passato molto forti con cui pensavo di aver chiuso i conti e che, dopo averli ripresi in mano, mi hanno fatto crescere in un modo incredibile.

Quella che mi immaginavo sarebbe stata una tranquilla avventura nel Bosco (il titolo dell’incontro era: Imparare a comunicare con gli alberi), si rivelò uno dei viaggi più terribili e affascinanti dentro me stesso

La mia anima era a nudo e potevo percepirne la sua bellezza primordiale…

Lasciarsi alle spalle le certezze per seguire gli slanci del cuore

Ciò che è accaduto non posso scriverlo. Magari se avremo il piacere di conoscerci, te lo racconterò di persona. Posso solo dirti che quell’esperienza mi ha rovesciato come un calzino e mi ha spinto ancor di più nella direzione in cui stavo andando.

Tanto che, per quanto stessi pianificando di cambiare la mia vita gradualmente, in modo da non stravolgere le mie abitudini e non mettere a repentaglio la sopravvivenza economica della mia famiglia…

decisi di tagliare il cordone ombelicale. Mandai al diavolo gli accordi profittevoli che avevo con due clienti-amici e partii con la missione che mi aveva affidato il Bosco.

Per prima cosa, alzai la cornetta e chiamai il mio grande amico fraterno, Vito Mastrototaro. Insieme andammo (ovviamente) in un bosco, e con il suo forte supporto e potente punto di vista, demmo vita alla versione neonata del mio progetto: Codice Natura.

Nel tempo, poi, diverse comprensioni e l’aiuto di un altro mio grande amico e maestro, Gabriel Cillo, mi hanno portato ad un evoluzione del nome da Codice Natura a Wild Wisdom (saggezza selvaggia).

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Perché il Bosco può essere un’esperienza concreta da vivere…

…ma anche una metafora che ci insegna attraverso il suo stato primordiale, selvaggio appunto, come recuperare quella dimensione di leggerezza che si è persa nella frenetica vita in città.

Chiudere i conti con il passato e
diventare Uomo

Anche il giorno seguente, sarei potuto partire con la missione del Bosco, ma non sarai stato onesto con me stesso e con le persone che avrei aiutato se prima, non avessi chiuso i conti con una grande paura:

dormire da solo nel Bosco.

Passare un’intera notte nel Bosco, completamente isolato. Niente amici, niente moglie e figli, niente ragazzi scout. Quello era il passato. Ora il Bosco mi stava chiamando a buttarmi nell’abisso di quella paura per vedere se e come ne sarei tornato.

La mattina della partenza per un Bosco della Basilicata, appartenente all’agriturismo Il Querceto, continuavo a ripetermi: è una paura infondata, è una paura stupida. E con un sorriso a 32 denti salutai mia moglie e mia figlia.

E man mano che si avvicinava il mio appuntamento con il destino, si faceva sempre più forte la convinzione che avrei superato anche quell’ennesima prova.

Dopo essermi accampato con la tenda e fatto un po’ di legna, iniziai a vagare a casaccio per i sentieri del Bosco aspettando l’imbrunire e godendomi quella solitudine pacifica, ricolma di infinito

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Giunta la sera, accesi un fuocherello, davanti al quale consumai il mio pasto. Per istanti interminabili seguii con i miei occhi la sublime danza delle fiamme. Tutt’intorno era buio e silenzioso, non c’era un’anima viva. Solo le stelle nel cielo mi tenevano compagnia.

Un po’ di paura c’era, come negarlo. Ti posso assicurare, però, che, in confronto al senso di protezione, serenità e pace che mi davano gli alberi, la terra, il fuoco e le rocce, la paura era minuscola come una formica.

Così, tra la veglia al fuoco e la dormita in tenda, il Bosco mi cullò letteralmente tra le sue braccia.

La mattina seguente a riaprire gli occhi fu un nuovo Angelo. Un Angelo che, nonostante i suoi 35 anni, era finalmente diventato adulto.

Ora ero pronto per portare i miei fratelli a riscoprire il legame con il Bosco e con sé stessi…

Se lo vorrai, ti prenderò per mano e ritorneremo insieme all’essenza della vita...

Vuoi intraprendere questo percorso?

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