Bosco: parco divertimenti o tempio per riconnetterti?

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Angelo D'Angelo

Barese di origini, adottato dal mondo, rinato nel Bosco… Da sempre ho amato la Natura di quell’amore viscerale che non ti sai spiegare. Perché la Natura può essere un’esperienza concreta da vivere…

Si può andare nel bosco per passeggiare, per giocare, portare i bambini o anche fare mangiate di carne. Insomma, passare una giornata diversa.

Sono tutte cose molto belle ma non sono sufficienti per vivere il Bosco come alleato che ci aiuta a riconnetterci a noi stessi, alla nostra essenza più autentica.

In questo articolo, allora, voglio donarti 3 indicazioni per trasformare il Bosco da semplice “parco divertimenti” a tempio per riconnetterti a te stesso.

1. Andare nel Bosco in tutte le stagioni

Tutte le attività di cui ti ho parlato si fanno principalmente in primavera e autunno.

In queste stagioni, la temperatura è più mite e permette di godere del Bosco senza troppe preoccupazioni su come vestirsi.

In altre parole, si vive un Bosco comodo.

In inverno, con il freddo e l’umidità, il Bosco viene evitato (magari preferendolo a un centro commerciale). In estate, fa caldo ed è preferibile rinfrescarsi mettendosi in ammollo nell’acqua.

Tuttavia, frequentando il Bosco solo in primavera e in autunno, ci perdiamo una parte fondamentale del ciclo di vita del Bosco.

Immagina di avere una relazione in cui frequenti la persona che ami solo in primavera e autunno. Quante esperienze ti perdi insieme a quella persona? E perdere esperienze vuol dire non conoscersi sino in fondo. Non instaurare una relazione autentica.

La stessa cosa vale per il Bosco. Ad esempio, se non lo frequenti d’inverno, quando regna il silenzio e l’apparente immobilità, non comprenderai mai sino in fondo il processo di morte e rinascita legato al Bosco.

E questo per te significa non poterti rapportare con un aspetto fondamentale della vita: la morte.

Viceversa, se vai d’inverno, sei maggiormente in grado di guardare in faccia la morte, riconnetterti con una parte profonda di te stesso e trarre forza per vivere al meglio la tua vita.

2. Considerare il Bosco come un essere vivente

Lo sappiamo che piante e alberi sono vivi, ma spesso, quando siamo in un Bosco, per il semplice fatto che, in apparenza, nulla si muove, pensiamo di trovarci davanti a delle cose inanimate.

Il Bosco esplode di vita. Una vita che va a un ritmo diverso dalla nostra.

Ci sono tantissimi processi che accadono e che sono invisibili ai nostri occhi:

  • l’acqua che risale nel tronco degli alberi;
  • le radici che si allungano in tutte le direzioni in cerca di nutrimento;
  • le foglie che raccolgono la luce e danno avvio al processo di stoccaggio del cibo (la clorofilla);
  • gli alberi che comunicano tra di loro schioccando e facendo vibrare le radici
  • i segnali olfattivi che le piante si lanciano tra di loro per avvisare dell’attacco di un parassita

Dunque, gli alberi, al pari di me e di te, sono degli esseri viventi. 
Quando entri in un Bosco, pensa di essere al cospetto di tante persone.
E se inizi a vederli in questo modo, il tuo approccio, come ti muovi e ciò che fai, cambia radicalmente.

Innanzitutto, chiedi il permesso di entrare. A casa di altre persone, non entri prima di aver chiesto loro il permesso.Poi, all’interno del Bosco, non ti sentirai mai solo perché sai che ci sono gli alberi a tenerti in compagnia. E questo è molto bello.

Lasciati coinvolgere e vedrai che ti verrà naturale fare cose come:

  • abbracciare gli alberi
  • stargli vicino
  • parlare con loro
  • chiedergli consiglio
  • ascoltare ciò che comunicano alla tua coscienza (aspettando i loro tempi)
  • fermarsi a contemplare la loro chioma
Tutto questo ha senso perché li consideriamo esseri viventi a tutti gli effetti.
Dunque, ciò che prima poteva apparirti folle, ora, guardandolo in modo diverso, ti appare naturale.
 

3. Porta il Bosco nella tua vita

Non intendo che devi fisicamente abbattere gli alberi e metterli in salotto 🙂

Scherzi a parte, portare il Bosco nella propria vita vuol dire principalmente 2 cose:

1. fare riferimento al Bosco come metafora e trarre insegnamenti per la nostra evoluzione interiore.

Dunque, osservare come si comportano gli esseri del Bosco e provare a imitarli. Innanzitutto nei ritmi lenti con cui avvengono i processi.

Già solo rallentare, in una civiltà che ormai va avanti alla velocità della luce ti permette di vivere meglio e più intimamente connesso ai cicli della vita.

Su questo punto, lasciami spendere qualche parola: pensiamo che più cose facciamo e in meno tempo le facciamo, prima raggiungeremo i nostri obiettivi.

La verità è che, come l’albero espande il suo tronco poco alla volta consolidando la corteccia prima di continuare a crescere…

…allo stesso modo raggiungere un obiettivo vero, ossia che ci dia reale gratificazione richiede di sapersi prendere il giusto tempo per:

  • consolidare il percorso fatto;
  • verificare i miglioramenti;
  • riflettere serenamente sulle scelte da prendere;
  • far maturare le circostanze, dentro di noi (atteggiamenti) e fuori di noi (opportunità).

Oltre al rallentare, ci sono infiniti altri modi per vivere il Bosco come metafora di vita:

  • cambiare. Così come gli alberi lasciano andare le foglie vecchie in autunno in vista di quelle nuove in primavera, dobbiamo imparare a lasciar andare abitudini, situazioni e relazioni che non ci servono più per accogliere quelle che ci permetteranno di crescere;
  • dare il meglio di sé. Così come gli alberi crescono sempre verso la luce, anche noi dobbiamo imparare ad andare verso la luce, cioè verso quelle cose che ci fanno star bene nel lungo periodo e ci permettono di esprimere la nostra luce;
  • valori. Così come gli alberi sono più stabili quando hanno radici profonde, anche noi dobbiamo radicarci nei nostri valori. Questo ci permette di affrontare indenni le tempeste della vita

Portare il Bosco nella propria vita, significa anche:

2. vivere in città con lo stesso stato d’animo che abbiamo nel Bosco.

Finora non ho mai incontrato qualcuno che, dopo essere stato nel Bosco, mi ha detto: “Angelo, quanto sono stressato!”

È semplicemente impossibile non avvertire un senso di pace e rilassamento nel Bosco. Questa è la parte facile.

La parte difficile, ma anche la più bella, è mantenere quell’armonia e serenità che riceviamo nel Bosco, anche nella vita caotica della città.

Non è semplice e richiedere una centratura in sé stessi enorme.

Personalmente è il dono più grande che potessi ricevere dal Bosco:

vivere in città come se fossi nel Bosco


Andare nel Bosco è come tornare a casa

Quando Andiamo nel Bosco con questo approccio, non solo iniziamo una relazione autentica con Lui ma questa relazione ci cambia profondamente.

Non passerà molto tempo che ti sentirai a casa, accolto come solo la nostra Madre Terra è in grado di fare.

E quando ritorni a casa (perché in realtà il Bosco è già casa nostra e da sempre aspetta che l’essere umano vi ritorni), ti riconnetti con la parte più autentica di te stesso.

One comment

  1. Angelo è un piacere leggere quello che dici…grazie! Hai ragione e il tuo amore, semmai uno fosse indifferente al bosco, credo che grazie a te non può non essere trascinato…grazie! Ciao

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