Attività olistica redditizia? Ecco perché devi imparare a piantare un albero

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Angelo D'Angelo

Barese di origini, adottato dal mondo, rinato nel Bosco… Da sempre ho amato la Natura di quell’amore viscerale che non ti sai spiegare. Perché la Natura può essere un’esperienza concreta da vivere…

Nessuno pianta un albero senza il desiderio che cresca e porti frutti.

Allo stesso modo, anche quando abbiamo nel cuore un nuovo progetto, vogliamo che si sviluppi, sia di beneficio per quante più persone possibile e che ci ripaghi degli sforzi compiuti.

E questo vale anche per il tuo progetto di avviare un’attività olistica, professione bellissima ma non priva di ostacoli.

Tuttavia, se sai come si pianta un albero, la strada per la buona riuscita della tua attività si fa in discesa.

Lavorare nel settore olistico oggi è più facile

Se 20 anni fa avessi chiesto in giro cos’è lo yoga, il 90% delle persone avrebbe risposto un succo di frutta.

L’influenza del mondo orientale sull’occidente è qualcosa di molto recente. L’introduzione di nuove discipline, basate su qualcosa di diverso del rigore scientifico occidentale, è stata possibile grazie al lavoro pionieristico di coraggiosi avventurieri.

Costoro hanno visitato Cina, India e altri paesi orientali dagli anni ’60 in poi e, poco alla volta, hanno piantato i semi di quell’apertura all’oriente che finalmente sta germogliando.

Non è stato facile, e per certi versi non lo è tuttora. Tuttavia, oggi, è abbastanza facile trovare “l’alternativa olistica” ad un’attività tipicamente occidentale.

E per di più, tutto è più semplice da quando sono nati dei registri nazionali degli operatori olistici, il sigillo finale al riconoscimento di una professione alternativa (e scusa se è poco!).

Dunque, lavorare oggi in questo settore è molto più semplice rispetto al passato (se sei in dubbio, chiedilo ai pionieri).

E partire da questa consapevolezza, ti mette già in una condizione di serenità maggiore perché lo sforzo di far conoscere qualcosa di nuovo l’ha già fatto qualcun altro al posto tuo.

Sii riconoscente

Il più grande ostacolo per chi si occupa di olismo

Le conoscenze per specializzarsi in una determinata disciplina sono molto diffuse: scuole, corsi dal vivo, online, seminari, libri, video corsi, ecc. 

Così come le conoscenze su come piantare un albero. Il problema non è questo.

Nel corso degli anni, ho collaborato con diversi professionisti olistici. La maggior parte erano eccellenti nel loro lavoro ma avevano difficoltà a trovare clienti interessati a quello che facevano.

In altre parole (come diceva il grande maestro e marketer Italo Cillo), avevano una pizzeria che faceva una pizza spettacolare senza clienti che potessero assaggiarla.

Che peccato: avere un tesoro prezioso tra le mani senza nessuno (o quasi) che lo conosca.

Trovare clienti paganti per mandare avanti la baracca è l’ostacolo numero 1 per chi ha un’attività olistica.

Come ti aiuta saper “piantare un albero” ad avviare un'attività olistica?

Chi ha un’attività olistica è ben consapevole della difficoltà di trovare clienti ma, per fortuna, questo non le ferma dal darsi un gran da fare: aprono la loro pagina FB, creano un sito web, iniziano a spargere la voce tra amici, parenti e conoscenti, ecc.

Alcuni si fermano qui, dimenticandosi che piantare il seme del loro progetto non è sufficiente.  Un albero va nutrito e curato costantemente: inaffiato, potato, ripulito dalle foglie secche e altro.

Così, se pensi che basta avviare un progetto per vederlo crescere, ripensa. Chiediti: quali azioni posso fare per nutrire il mio progetto?

Tanti altri certamente si pongono questa domanda e mettono in campo diverse azioni per far conoscere il loro progetto a quante più persone possibile.

E qui, subentra un altro problema. Mi è capitato spesso di sentire: “Come diavolo è possibile che nonostante pubblichi un post al giorno, metta le mie foto su IG, abbia fatto stampare 10mila volantini… ancora la mia attività stenta a decollare?

Nutrire non basta. Mi spiego meglio: essere competenti e saper promuovere la propria competenza sono due cose totalmente differenti. Non puoi trattare un Pino così come tratteresti un Fico. Hanno bisogno di cure diverse.

Per essere ancora più specifico, non basta comunicare quello che fai. Anzi, ti dirò di più. Al 95% delle persone (e sono stato buono) non interessa quello che fai. 

Lo so, può sembrare un paradosso. Tra poco, ti darò qualche consiglio utile per rendere profittevole la tua attività e tutto diventerà più chiaro.

Capirai se gli sforzi che stai facendo vanno nella giusta direzione o se stai solo sprecando tempo.

Ma non temere perché il premio per lo sforzo che dovrai fare è alto (la vita è esatta). Quando l’albero diventa abbastanza grande non ha più bisogno delle tue cure e cresce da solo. E la stessa cosa accade per la tua attività olistica: ad un certo punto, i clienti arrivano da soli, senza che tu faccia nulla.

 

5 consigli per rendere profittevole la tua attività olistica

  1. Parla dei benefici. A nessuno interessa quello che fai. A tutti interessano i benefici che puoi dargli. Se fai riflessologia plantare, a nessuno frega che fai delle manipolazioni sulle terminazioni nervose presenti nei piedi (almeno all’inizio). Tutti, come prima cosa, vogliono sapere se puoi curargli il mal di schiena con quelle manipolazioni.
    Ti invito a fare una cosa molto semplice: scrivi un elenco di caratteristiche di quello che fai e poi, per ogni caratteristica, scrivi il beneficio collegato a quella caratteristica.
    Ad esempio, caratteristica: so fare il massaggio addominale. beneficio: sono in grado di far rilassare l’addome, eliminando le tensioni.
  2. Misura tutto. In ogni azione che fai, devi essere scientifico. Se pubblichi post su FB, devi sapere cosa funziona e cosa no. E questo lo puoi sapere solo se analizzi per ogni post il numero dei “mi piace”, delle condivisioni e dei commenti.
    Con questa verifica, hai una bussola che ti indica la direzione da dare al tuo messaggio su FB, cioè cosa pubblicare e cosa no.
  3. Ascolta. È vero, l’esperto sei tu. Ma ricorda che sei sempre al servizio delle persone e, se vuoi che acquistino i tuoi servizi, devi sapere cosa vogliono comprare. E cosa vogliono comprare è legato ai problemi che vogliono risolvere o al risultato che vogliono ottenere.
    Dunque chiedi a loro di cosa hanno bisogno e come puoi aiutarle con quello che fai e ascolta le loro risposte.
    Se lavori con la respirazione, chiedi al tuo pubblico se i loro problemi di respirazione sono legati ad una qualche emozione specifica oppure alla vita stressante che conducono ogni giorno.
  4. Ascoltando le persone che vuoi aiutare, imparerai tantissime cose che ti saranno utili quando vorrai offrirgli il tuo servizio.
  5. Non invitare i tuoi amici a mettere “mi piace”. Zii, nonni, cugini, fratelli, fidanzati e persino amanti! Ogni volta che qualcuno apre una nuova pagina su FB, chiede a tutti i suoi contatti il “mi piace”. L’obiettivo è quello di partire già con una base di persone. Poter dire: io ho 1000 “mi piace” sulla mia pagina FB!
    Ti voglio fare una semplice domanda: se la tua braceria fosse piena di vegetariani, quante ordinazioni riceveresti? Non è necessario che mi risponda…
    E allora a che serve riempire la tua pagina FB di persone che fanno numero ma non sono interessate a ciò che pubblichi? È molto meglio coinvolgere solo persone che sono potenzialmente interessate a quello che fai.
    Ti suggerisco la mia personale strategia: invita a mettere “mi piace” solo i tuoi amici che sono in linea o interessati a quello di cui parli. Quando l’hanno fatto, chiedi a loro se ti aiutano a far conoscere la tua pagina, ai loro amici che potrebbero essere interessati.
    Certo, così non avrai subito 1000 “mi piace”. Crescerai molto lentamente. Ti posso assicurare, però, che quando pubblicherai qualcosa, quelle persone saranno interessate. E, perché no, qualcuno potrebbe anche acquistare i tuoi servizi.
  6. Non rivolgerti a tutti. Anche se la tua attività può essere di beneficio per chiunque, se ti rivolgi a tutti rischi di fare un buco nell’acqua. Il motivo è molto semplice: la tua comunicazione generica non si rivolge ai bisogni specifici di una persona o gruppi di persone. Per cui, se le persone non sentono che ciò che fai può essere di beneficio proprio per loro, allora non si rivolgeranno mai a te.
    Ad esempio, se ti occupi di alimentazione naturale, puoi essere potenzialmente di beneficio a tutti perché chiunque ha bisogno di mangiare bene. Tuttavia, lo sportivo ha esigenze diverse da una persona in sovrappeso.
    Se ti rivolgi a loro dicendo genericamente: “inizia a mangiare bene per stare meglio” non avranno interesse per quello che fai perché non capiscono come possa essere di beneficio per loro specificatamente.
    Dunque, devi scegliere chi aiutare perché agli sportivi dovrai parlare di aumentare le prestazioni, mentre alle persone in sovrappeso di come tornare in forma.

Lo scoglio maggiore per chi si occupa di olismo (consiglio bonus)

Profitto, denaro, vendita, break even point, ritorno sull’investimento, margini di profitto, business, sistema di commercializzazione, lead generation, leader di mercato.

Se ti è venuta l’orticaria sentendo una o più di queste parole, allora quasi certamente hai un problema che può mandare all’aria la tua attività olistica anche se segui i consigli che ti ho dato.

Questo problema si chiama: gestione del denaro.

Se pensi che il denaro non centri nulla con quello che fai perché quello che fai lo fai per il beneficio delle persone, ho due cose importanti da dirti:

  1. mettere al centro il beneficio delle persone è un gesto nobile e fa di te una persona meravigliosa. Ogni attività, anche non olistica, dovrebbe avere questo focus.
  2. non considerare il denaro in quello che fai, toglie un elemento centrale per poter continuare ad aiutare quante più persone possibile.

Chiedere denaro non è qualcosa di cui devi vergognarti. Anzi. Più vale quello che fai e più denaro devi chiedere.

Considera questo: il denaro, in questo periodo storico, è il mezzo che usiamo per scambiarci valore. Il denaro è solo una forma di energia che ti serve per scambiare valore. Punto.

Se lo consideri tuo nemico, non verrà mai da te perché noi attiriamo quello che pensiamo.

È una legge di equilibrio. Se tu doni, devi ricevere.

Di conseguenza, devi strutturare la tua attività perché sia una macchina che attira denaro. La misura di quanto denaro vuoi attirare dipende da te.

Per quanto ti possa sembrare strano, con la tua attività olistica tu stai facendo business

Sei un imprenditore o un libero professionista e l’unico modo che hai per andare avanti e aiutare le persone è avere il denaro che ti serve a soddisfare i tuoi bisogni e continuare ad investire nella tua attività.

Anzi, ad un certo punto è un dovere strutturarti in un business grande ed efficiente. Così puoi raggiungere ed aiutare sempre più persone. Non è questa la tua missione?

Ti piacerebbe una guida per un’attività olistica redditizia?

Nel breve spazio di un articolo, non si può trattare in modo esauriente tutto ciò che c’è da sapere su come avviare un’attività olistica in modo redditizio.

Spero comunque che i consigli che ti ho dato possano aiutarti a fare dei piccoli passi nella direzione in cui vuoi andare.

Ho scritto uno Special Report su questo argomento. Ti piacerebbe riceverlo? 

Puoi scaricarlo all’interno del gruppo FB per operatori olistici.

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3 comments

  1. Ciao buon uomo
    Grazie di aver condiviso con noi quest’articolo!
    Mi prometto che userò questi tuoi consigli per rendere il mio cammino spirituale ancora più consapevole!
    Mi sarebbe d’aiuto sapere con quale forma di società o associazione partire per poter iniziare questo scambio!
    Ps la mia visione sarebbe un eco villaggio olistico con più operatori 🙏🏼💙☺️

    1. Grazie per la tua condivisione Stefano!
      Bellissima la tua visione. Mi ci ritrovo molto. Sarebbe fantastico un posto dove ciascuno mette a servizio i suoi doni per il beneficio di tutti.
      Registrata la tua richiesta. Anche se non è propriamente la mia materia quella fiscale, proverò a darti le migliori informazioni possibili

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