Diventare operatore olistico di successo attingendo alla saggezza del Bosco

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Angelo D'Angelo

Barese di origini, adottato dal mondo, rinato nel Bosco… Da sempre ho amato la Natura di quell’amore viscerale che non ti sai spiegare. Perché la Natura può essere un’esperienza concreta da vivere…

Per diventare un operatore olistico di successo, hai bisogno di attingere a piene mani ad una grande saggezza. Conosci una saggezza superiore a quella del Bosco?

Attingendo a questa saggezza, sei in grado di fare 2 cose essenziali per la tua attività olistica:

1. capire qual è il tuo approccio, specifico e unico, per aiutare le persone a raggiungere il loro benessere;

2. conoscere le azioni concrete da mettere in campo per creare un’attività che ti permetta di guadagnare bene e sentirti realizzato, senza compromettere il tuo equilibrio psico-fisico.

In questo articolo, ti mostro il mio metodo per allearti con il Bosco e attingere alla sua saggezza.

Perché questo metodo non potrai mai impararlo durante un evento formativo in aula

Non fraintendermi. Gli eventi formativi in aula possono essere molto utili per imparare cose nuove.

Io stesso ne frequento diversi ogni anno ricevendo grandi benefici.

Tuttavia, qui non si tratta di imparare cose nuove. Vuoi tornare alla fonte di una saggezza primordiale, connetterti ad essa affinché ti guidi nel diventare un operatore olistico di successo. Giusto?

Detto francamente, anche se prendi i 10 migliori formatori al mondo e li metti insieme, non arriveranno neanche lontanamente allo 0,001% della saggezza del Bosco.

E questo non per loro demerito ma perché, oggettivamente, il Bosco racchiude il più antico e ricco patrimonio di informazioni disponibile sulla faccia della Terra.

Ti basti riflettere sul fatto che il Bosco, attraverso il suo fedele ambasciatore, l’albero, ha portato la vita dall’acqua alla terra ferma ben 350 milioni di anni fa.

Cioè più di 349 milioni di anni prima della comparsa della specie umana risalente a solo 500mila anni fa.

 

E poi, diciamocelo, la stragrande nella maggior parte degli eventi formativi in aula ti inondano di sterili nozioni che non hanno quel calore umano, fondamentale per tramandare una conoscenza.

In altre parole, avverti tanta materialità e pochissima spiritualità: manca quel senso più profondo della vita.

Nel Bosco, invece, avverti subito quella connessione di cuore che ti aiuta ad:

  1. aprirti all’energia di quel luogo speciale con totale presenza;
  2. ritornare in contatto profondo con la tua essenza più autentica;
  3. accogliere nuove intuizioni da portare nella tua vita di ogni giorno per migliorarla…
  4. …e, dunque, trasformare la tua attività olistica in un faro per il mondo.

I 3 step per accedere alla saggezza del Bosco

Ciò di cui ti sto parlando non è qualcosa che ipotizzo a livello teorico. La filosofia, infatti, non è il mio forte

Io stesso sentivo che per realizzare qualcosa di prezioso, avevo bisogno di una saggezza superiore. 

Dopo diversi tentativi, ho provato con il Bosco. Lui, tra le altre cose, mi ha infuso quel coraggio di compiere scelte difficili a cui spesso siamo chiamati, e altrettanto spesso, non riusciamo a rispondere.

L’incontro con il Bosco è stata una delle esperienze più trasformative della mia vita. Se vuoi sapere perché, leggi la mia storia (clicca qui).

 

E dopo aver capito come attingere alla saggezza del Bosco, ho ideato un metodo in 3 step, per chi non vuole procedere per tentativi ed errori come ho dovuto necessariamente fare io.

Te lo presento.

Step 1: frequenta il Bosco in ogni stagione.

Perderesti mai il compleanno di un tuo figlio, fratello o nipote? Ecco, andare nel Bosco solo in estate, ad esempio, significa esattamente questo: perdersi momenti preziosi. 

Per di più, siccome il Bosco ti fa da specchio, vuol dire anche perdere un prezioso confronto con le fasi della tua vita. 

Ad esempio, l’inverno (la stagione meno considerata) ti aiuta a confrontarti con l’aspetto del cambiamento, della vecchiaia e della morte, fondamentale per imparare a vivere bene.

 

Step 2: vai da solo nel Bosco

Immagina di avere una relazione e, ogni volta che vai a cena, insieme al tuo partner c’è l’intera comitiva di amici. 

Quante volte starai lì lì per dire una parola dolce all’orecchio del tuo amato o amata e verrai interrotto dalle risate e battute degli altri commensali? 

Una relazione, per evolvere, ha bisogno dei propri tempi e dei propri spazi. 

Anche per la relazione con il Bosco è così. Finché non ci vai da solo, non lo conoscerai mai sino in fondo. 

Solo quando sei a tu per tu con Lui, diventa facile vedere nella sua bellezza il riflesso della tua ricchezza interiore. E da qui inizia il processo di fioritura.

 

Step 3: guarda il Bosco come un essere vivente

È facile considerare alberi, piante e animali come esseri vivi che compongono il Bosco invece di considerare il Bosco stesso come un essere vivente a sé stante

È come pensare di parlare con una bocca anziché con una persona perché è da lì che viene fuori la voce. 

Da questa prospettiva, non ti sembra una follia? Anche la scienza lo conferma, il Bosco è più di un insieme di alberi e piante. Se avessi degli occhiali magici per guardare sotto terra, vedresti come tutto è connesso come se fosse un unico organismo. 

La prossima volta che vai nel Bosco e abbracci un albero, ricorda che in realtà stai abbracciando tutto il Bosco tramite quell’albero. 

Quando fai tuo questo approccio, la tua relazione con il Bosco entra in profondità e la tua evoluzione diviene molto più consapevole.

E questa evoluzione ti aiuta ad accedere a quell’immensa saggezza per diventare operatore olistico di successo.

2 semplici pratiche per accrescere la tua relazione con il Bosco

Già le informazioni che ti ho condiviso sinora sono molto utili e ti permettono di avere un sentiero specifico da seguire…

…invece di improvvisare e procedere per tentativi (come ho dovuto fare io) e così risparmiare centinaia di ore del tuo tempo.

Tuttavia, una domanda che mi viene fatta spesso è:

“Ok, ma una volta che sono nel Bosco, cosa faccio?”

Per rispondere a questa domanda, condivido le pratiche concrete che io stesso svolgo all’interno del Bosco per entrare in relazione con lui, accedere alla sua saggezza e migliorare la mia vita.

Oggi te ne presento due molto semplici che puoi fare sin da subito.

Pratica 1: fatti riconoscere

Quando entri in casa di una persona di solito annunci il tuo arrivo e ti fai riconoscere in modo che la persona in casa ti possa accogliere. E la stessa cosa accade in un Bosco. 

Se vai nel Bosco per incontrarlo, e non semplicemente per attraversarlo, devi chiedere il permesso di entrare e, contemporaneamente, farti riconoscere. 

Dunque, in questa pratica ti fai riconoscere dal Bosco e chiedi il permesso di entrare. 

Questa è una pratica fondamentale, in cui poni le premesse per iniziare una relazione autentica con il Bosco. 

Cosa fai nel concreto? 

  1. fermati al limitare del Bosco; 
  2. mettiti in piedi con le gambe divaricate, le braccia aperte (formando una “X” con il corpo per intenderci) e i palmi delle mani rivolti verso l’alto; 
  3. chiudi gli occhi e semplicemente lascia che il Bosco ti riconosca;
  4. rimani così per qualche minuto e ascolta nel tuo cuore la risposta del Bosco;
  5. se all’inizio non avverti nulla, non preoccuparti. La tua intenzione è arrivata al Bosco.
 

Pratica 2: ascolta il Bosco

Ogni relazione presuppone una frequentazione in cui la prima fase è sicuramente la conoscenza

Solo così la relazione può evolversi in modo sano: quando ciascuna delle due parti è sinceramente interessata a conoscere l’altro

E allora, con questa pratica iniziamo a conoscere meglio il Bosco e dialogare con lui. 

Attenzione: non avere la pretesa che il Bosco comunichi come gli esseri umani, trasformando i pensieri in parole in modo rapido. 

Quella del Bosco è una comunicazione più lenta e sottile che passa per sensazioni ed emozioni che avvengono in te. Spesso ad un livello molto profondo che non è sempre facile cogliere. 

Ci vuole ascolto, dedizione e una forte intenzione. 

Inizia ad ascoltare il Bosco con qualcosa di semplice che già conosci: i suoi suoni, che potremmo definire le sue parole. 

Più attenzione metti in questo ascolto e più a fondo conoscerai il Bosco.

Cosa fai nel concreto? 

  1. recati nel Bosco in un luogo lontano dal sentiero principale in cui ci siate solo tu e il Bosco senza interferenze di altre persone o rumori della città; 
  2. mettiti in una posizione comoda (in piedi, seduto, sdraiato, come preferisci); 
  3. chiudi gli occhi in modo che la tua capacità uditiva sia maggiormente sensibile ai suoni;
  4. respira regolarmente, possibilmente con il naso; 
  5. fai silenzio e poni attenzione ai suoni che percepisci intorno a te (dapprima quelli più vicini, poi, via via, quelli più lontani). Se non percepisci niente, ascolta il silenzio, in quel silenzio il Bosco ti sta parlando; 
  6. rimani in ascolto dei suoni del Bosco per almeno 5 minuti;
  7.  successivamente concentrati sulle sensazioni che ti suscita ascoltare il Bosco. Non provare a dare un nome a quella sensazione. Ascoltala e basta. Prova a mettere tutta la tua attenzione su una sensazione alla volta; 
  8. rimani in ascolto delle tue sensazioni per almeno 5 minuti. Prima di aprire gli occhi, fai 3 profondi respiri.
 

Queste due pratiche sono degli esempi con cui puoi iniziare velocemente. Altre pratiche, le trovi all’interno del “Diario del Bosco“.

Il Bosco come alleato. Ci avevi mai pensato?

Forse avrai sentito dire che per realizzare ciò che hai a cuore, in questo caso diventare operatore olistico di successo, devi circondarti di alleati pronti a sostenerti durante il cammino.

Accedendo alla saggezza del Bosco, Lui diventa in automatico un tuo alleato, perché ti mette a disposizione qualcosa che puoi usare anche nei momenti di difficoltà.


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